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– “D’accordo ci proverò…”
– “No! Provare no. Fare o non fare, non c’è provare” dice il saggio Yoda su Guerre Stellari.
Immagino un lui e una lei che per varie vicissitudini sono arrivati ai ferri corti, non si sopportano più e decidono di prendere strade diverse. E immagino un giudice che li guarda negli occhi e dice: “Volete provare a separarvi?”. Immagino altresì due persone innamorate, desiderose di iniziare una vita assieme. Aspettative, sogni, desideri e tanto entusiasmo. E immagino un prete sopra l’altare che propone loro:” Volete provare a sposarvi?” mentre la comunità aspetta con ansia una loro risposta. Immagino ancora una donna con le doglie in sala parto mentre il marito le tiene la mano e medici, ostetriche e infermieri le chiedono: “Vuole provare a partorire?” Permettetemi l’ultima immagine. Due Paesi in lotta per motivi religiosi, politici o per conflitti di interessi e i rispettivi capi di Stato che pesano la possibilità di provare a dichiarare guerra, di provare a sganciare una bomba, di provare ad impugnare un’arma e sparare.
Quando i sentimenti che proviamo, siano essi d’amore o di odio, sono forti, non abbiamo dubbi in merito, li proviamo, li percepiamo, li sentiamo prendere forma e consistenza dentro di noi. Possiamo fingere di non sentirli, negarli, ma ci sono e troveranno comunque il modo di emergere. Sono così forti e chiari che non possiamo far altro che prenderli in considerazione, ponderare una decisione e agire! Se due persone si odiano hanno ben chiaro l’intento di lasciarsi. Se due persone si amano hanno ben chiaro l’intento di condividere una vita assieme. La venuta al mondo di un bambino non presuppone prove, è un dato di fatto e merita attenzione fin dal primo istante. Con le vite delle persone non si scherza: una guerra è una guerra, è devastazione, distruzione, morte. Non c’è spazio per i tentennamenti, per le prove, i dubbi perché una volta agito (nel bene e nel male), una volta innescato un meccanismo, si arriverà ad un punto di non ritorno in cui dovremmo solo aspettare le conseguenze del nostro operato. Sono reazioni a catena. Ad ogni azione corrisponde una reazione e una volta mossa una pedina l’equilibrio perderà stabilità e andrà riorganizzato. E non sempre c’è tempo o la possibilità di provare a trovare la soluzione migliore, il più delle volte il danno ormai è fatto. Fare o non fare; non c’è provare! Ma Guerre Stellari è un film di fantascienza e forse anche ciò che ho scritto…