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About

Monica Alviti

Mi chiamo Monica Alviti e sono una psicologa.

Sono anche moglie, mamma di Mattia e Gaia, figlia e sorella. E non mi piacciono le etichette.

Perciò, ricomincio da capo.

Mi chiamo Monica e potrei essere la tua vicina di casa, quella scompigliata del secondo piano a cui una volta hai dovuto bussare all’ora di cena perché avevi finito il sale. Conoscendomi, ti ho aperto la porta in tuta, i capelli raccolti, i fornelli accesi, la musica alta e i figli a giocare con il cane in salotto: un gran casino.

Sono la ragazza della porta accanto, piacere di incontrarti!

Mi emoziono per le piccole gioie della vita: una bella giornata di sole, una coppia di anziani innamorati a passeggio, un tramonto rosso fuoco, un’opera d’arte. Amo i film d’avventura e i libri di fantasia. 

Il giallo è il mio colore: luminoso, caldo, energico, vitale. 

Ho sempre avuto le idee chiare sul mio futuro: volevo aiutare gli altri. Ho studiato Psicologia a Padova, affascinata dal comportamento umano e dalle storie delle persone. Mi sono laureata nel 2003 e superato l’esame di Stato, mi sono iscritta alla sezione A dell’Albo degli Psicologi della Regione Veneto con il numero 5295.

Nel 2011 ho avviato la mia libera professione. Oggi collaboro con due studi e un team di altri professionisti e professioniste. 

La ragazza della porta accanto è anche la psicologa della porta accanto. La coerenza tra chi sono nella vita e nel mio lavoro è ciò che mi caratterizza. 

Ti ascolto, ti supporto e ti affianco, con autenticità e passione.

Il mio Come

Il mio lavoro di psicologa si fonda sull’approccio sistemico-relazionale.

Non siamo isole, anche se qualche volta ci illudiamo di esserlo: questo metodo considera la persona nel contesto delle relazioni in cui è immersa -famiglia, amici, colleghi, partner- e non soltanto nella sua individualità.

È come se di un bellissimo dipinto analizzassimo un singolo dettaglio: piuttosto riduttivo, no? 

Studiare l’opera nella sua interezza, osservando anche lo sfondo e le sfumature, porta all’attenzione gli elementi in accordo e le stonature. 

Osservare “il quadro generale” di ogni persona ridefinisce concetti come sintomo, diagnosi e trattamento. Il sintomo non è più un problema isolato da risolvere, bensì la manifestazione di un disequilibrio più ampio nel sistema di relazioni. Un campanello d’allarme che ci avverte di un problema sottostante, che coinvolge tutti i membri del sistema.

Cosa faremo insieme?

Ci concentriamo sulle dinamiche relazionali che hanno contribuito alla comparsa del tuo disagio. Lavoriamo sulle tue interazioni con le persone coinvolte, sui modelli di comunicazione, sui ruoli familiari, sulle aspettative reciproche. 

Io stimolerò il dialogo con alcune domande, ti ascolterò e insieme identificheremo il nocciolo per poi sperimentare delle soluzioni. Insieme.

Trattare le relazioni significa affrontare anche i pensieri, le emozioni, le esperienze e le storie che le accompagnano. È un approccio olistico che mira a comprendere la tua persona nell’interezza, dentro e fuori le tue relazioni.

FAQ

Hai qualche domanda per me?

Come avviene il primo contatto tra noi?

Per metterti in contatto con me basta chiamare il mio numero diretto. Ascolterò i tuoi bisogni, le tue motivazioni e, se lo desideri, potremo fissare un primo incontro.

Cosa aspettarti quando hai davanti una psicologa?

Con me potrai esprimerti liberamente, raccontare i tuoi desideri e le tue paure, non ti giudicherò. Attraverso il dialogo aperto e attento, scopriremo nuove prospettive e le tue risorse personali che ancora non conosci o sottovaluti. Lo faremo insieme.

Quanto dura un percorso di sostegno psicologico?

La durata del percorso dipende dalle esigenze individuali, può risolversi in qualche mese, ma può variare. Al raggiungimento degli obiettivi, verrà preparato un piano di uscita. Le singole sessioni invece, durano circa un’ora, con una frequenza settimanale.

Dopo quanto tempo dal primo contatto viene fissato l’appuntamento?

Ti propongo di fissare un primo incontro dopo qualche giorno che ci siamo sentiti. Il mio desiderio è che tu abbia la certezza d’aver preso la decisione giusta. Se hai dei ripensamenti puoi disdire l’appuntamento senza alcun problema.

Quando contattare una psicologa?

Se ti senti di vivere una situazione difficile, in trappola, se cerchi un nuovo equilibrio o il supporto per affrontare un cambiamento, è il momento di chiedere aiuto. Io ci sono.

Quando si può pensare ad un abuso dell’esercizio professionale?

Se il/la professionista non fornisce informazioni chiare sulla propria iscrizione all’Ordine o intrattiene relazioni non professionali, potrebbe trattarsi di abuso dell’esercizio professionale.